Le forme geometriche attraverso le quali la natura ci si presenta, ci sfuggono nella fretta quotidiana. L’uomo moderno è carburato dall’irrequietezza, dall’impazienza e tutti gli eventi che stupirono e meravigliarono i grandi del passato, ci sembrano del tutto irrecuperabili.
Ogni evento che ci si presenti, dalla perfezione del disporsi della natura fino all’armonia dei colori che lo compongono, non riesce a diventare esperienza. Il molteplice dell’evento non riesce ad essere contenuto e protetto dall’ombrello unificatore dell’esperienza.
Ci viene allora in aiuto l’arte, in particolare quella fotografica, e gli artisti, specificatamente Tito Paeshuyse che attraverso i suoi scatti ci rende partecipi di ciò che si manifesta comune nelle geometrie naturali. É esattamente questa comunanza a stupirci del lavoro ordinato della natura.