Le tasche dei giacchini
Un monologo ossessivo, ripiegato su se stesso, esplora la sottile differenza tra una tasca e una bocca, tra il ruminare e il rumare. Simone Raviola dirige una convulsa fuga di immagini che si rincorrono come tic, mentre il ritmo martellante della prosa riflette la paralisi del pensiero in cui «le tasche dei giacchini» si aprono come voragini senza risposte.
Del Contemporaneo, ovvero: la razionalità del demente
Un equilibrio precario, dalla natura contraddittoria, annoda macchina e essere umano. Riccardo Lazzarato interroga questa antinomia che definisce le fondamenta del nostro presente, scandagliandone l'ossessione per l'efficienza e la riduzione dell'umano a ingranaggio di un organismo privo di vita.
L’esercizio del male
Un’epidemia irriconoscibile invade un paese onirico. Al centro del buco nero, di profilo, un dottore propaga il male con il pretesto della cura e, inerme, un Professore assiste al disastro. L’esercizio del male di Samuele Zorzi scava nella lontananza di ogni voce narrante per mostrare l’irrazionalità, la facile follia incamerata in ogni quotidiano.
Here - Cos'è un'inquadratura?
Sono le domande semplici le più radicali. Buttigliero cerca di articolarne una: Che cos’è un’inquadratura?, e lo fa tramite una punteggiata analisi di Here, libro (R. McGuire) e pellicola (R. Zemeckis). Un elzeviro incisivo, senza fronzoli, per disegnare la porosa inconsistenza di ogni immagine.
PSICOANALISI DELL’ORRORE. Intervista a Gioele Cima
In questa intervista Michele Ancona vaglia la recente pubblicazione di Gioele Cima Il MAESTRO DELL’ORRORE. Nella mente di Junji Itō (Moscabianca Edizioni, 2024): una sorta di traversata delle paure più recondite che abitano le profondità dell'essere umano illuminate dalla lanterna della psicoanalisi.
Tradire il fare
Con stile e ferocia d’altra epoca, Alessandro Chiappini torna a scrivere su conformismo, moralità e lo scandalo del cinismo. L’individuo si fa largo tra l’ipocrisia della congrega sociale, il vizio dell’accomodamento, invocando e reclamando una verità tanto oggettiva quanto impossibile da accogliere nella sua profondità: l’irriducibilità delle parole ai gesti di chi le proferisce.
Le rondini (1° frammento)
Il racconto di Gian Marco Ferone lega luce e memoria in un paesaggio instabile, attraversato da frammentazioni e discontinuità. L'utilizzo dei glitch riflette deliberatamente le distorsioni e i vuoti che caratterizzano la percezione e il ricordo. La narrazione si apre a interpretazioni molteplici, tra ambiguità e incoerenze che vengono assorbite dalla struttura testuale.
Archiviare l’archivio
Federico Stoto analizza la mostra “Monte di Pietà” di Christopher Büchel alla Fondazione Prada di Venezia, ricostruendone la struttura concettuale sottesa: la forma dell’archivio. La conservazione economica si rivela ciò che, nello spaesamento dell’infinita eterogeneità che si propone di accumulare, trasforma la vita delle cose nella solenne mortificazione delle merci.
Are you allergic to the XXI century?
In che modo il desiderio di igiene e pulizia determina gli spazi dell'abitare, e la percezione delle nostre città infette? Silvia Narducci alza il tappeto sotto al quale si nasconde la polvere e legge alcune delle ricerche e dei progetti che dialogano con una delle questioni che pare così ineluttabile all'inizio di questo XXI secolo: come abitare la contaminazione?
Ricominciare dall’infinito: verso un radicale discorso su dio
Nonostante la scarsa presenza nei discorsi quotidiani, sembra che dio viva ancora nei pensieri di molti. Questo testo sintetizza le riflessioni di un laboratorio filosofico organizzato da Sovrapposizioni e condotto da Livio Giuliano: oltre il modello dogmatico, patriarcale, trascendente e creazionista, l’idea di dio che è emersa restituisce valore a ciascun ente all’interno di una vibrante immanenza, una prospettiva metafisica dalle radicali ricadute politiche.
Ascolto del singolare
Il metodo per fare a meno di ogni metodo: dall'uno ai molti, e ritorno. Cos'altro è la Filosofia? Tommaso Scarponi propone un’appassionata ricostruzione del senso che la scienza del tutto ha avuto e di quello che dovrà avere, per non soccombere di fronte all’esigenza prima della contemporaneità: rendere conto del singolare, l’irriducibile di ogni mondo e teoria.
Harmony Korine. Edgelording e rivoluzione
Niccolò Buttigliero analizza AGGRO DR1FT di Harmony Korine, un’opera sul Contemporaneo e contro il cinema, tra un futuro che non c’è più e un passato che non esiste ancora, in bilico sull’orlo dell’implosione. «The old world is no more. No more time. No more truths», ascoltiamo terrorizzati dalla visione distopica della camera termica, «We have been flattened by a great force».
Ultima scena americana
È probabile che per Sergio Leone fosse impossibile girare un’ultima scena americana: il suo Once Upon A Time in America termina infatti nell’oppio e l’ironia si spegne nel sogno. Luca Rocco supplisce alla mancanza con un racconto immaginifico nel pieno stile dei Céline, dei Bolaño e degli Énard, regalandoci un lucido viatico nell’impossibile deglutizione di una colpa.
Scarnare gli ossi. La trilogia dei perdenti di Aki Kaurismäki
I film di Aki Kaurismäki si caratterizzano per un minimalismo disinvolto, la postura leggera che fa vibrare i personaggi intorno a ciò che è semplice. In quest’ottica, Samuele Zorzi legge la «trilogia dei perdenti» del cineasta finlandese offrendoci con chiarezza il motivo formale che la struttura: il dramma dell’impossibile riscatto degli scarti sociali.
Strategia del ragno
Se ogni arte è imitazione («mimesis»), quale può essere la potenza di un’architettura che si vuole mimetica per progetto? Silvia Narducci ci guida all’interno dell’opera del duo di architetti R&Sie(n) per mostrarci che è possibile pensare una forma abitativa talmente fine e critica da cancellare, dall’interno, il suo stesso principio genetico: la familiarità.
La memoria di un unico odore
In un racconto meridiano e allucinato di Simone Raviola, un’ignota Sofia taglia il mondo e se ne separa. Sulle sponde del letto, volta le spalle al bianco sole delle grandi occasioni e illumina il passato e l’avvenire con il suo piccolo faro. L’estate la festeggia, le concede gli ultimi calori delle sue vampe. Poi sciolta, come in mare, persa dappertutto.
Orione: immagini della creazione
Esplorando l’inconscio della creazione e la nascita dell’espressione, la conversazione tra Riccardo Lazzarato e Niccolò Buttigliero affronta le riflessioni presenti in “Orione. Dialogo sulla creazione tra serial silence-killers” (2023). Il film si fa pretesto per un’interrogazione sulla delicata posizione della forma: tra violenza e silenzio, un minimo di desiderio.
La visione che fa il ritorno
La nebbia della lupa di Stalker Teatro è uno spettacolo fumoso, sognante e allucinato. Sul palco, i suoni e le immagini che emergono fanno consistere per un momento le brume dell’Idea e i desideri degli avventurieri che attraversano l’etereo sipario. Alessandro Bernardini ricostruisce con stile e precisione il senso della rappresentazione e la bellezza che l’avvolge.
Feste barocche
Nel Seicento la Festa acquisisce una centralità estetica senza precedenti. Individuando in essa la “forma simbolica” dominante del Barocco, Marta Zaninello analizza alcuni dei suoi elementi fondamentali: la volontà di stupire, la combinazione di differenti pratiche, il tentativo di portare la natura e lo spettatore direttamente all’interno dell’evento artistico.
Appunti
Appunti di David Watkins è un libro che ci sorprende per la sua delicata bellezza. Senza proclami politici né forzature stilistiche, e anzi con un’artificiosa, preziosa naturalità della scrittura e di ciò che dalla scrittura viene narrato. Pubblichiamo qui due prose brevi contenute nel volume: Convivenze elementari, felice connubio di stile, nostalgia e ironia, e Prendere, gioiello di rara fattura.