Le parole, una polvere bianca
Emanuele Coccia, giovane promessa della (pop)filosofia europea, insegna alla École des hautes études en sciences sociales a Parigi e riflette principalmente su tematiche collegate all’estetica, alla moda e al rapporto uomo-natura. In questa scheggia, tradotta dal francese, ci offre uno scorcio del mondo e del linguaggio, partendo dal lavoro delle sue mani che si muovono sulla scrivania. Con un linguaggio compiuto, semplice, chiaro ma tagliente, mette in questione la superficialità che attribuiamo ad una delle pratiche più spirituali e psicotrope della vita: la scrittura.
Emanuele Coccia: “Il virus è una forza incontrollata di metamorfosi”
“È la vita stessa che è inquietante e ambigua! Tutta la vita è un potenziale per la creazione, per l'invenzione; tutta la vita è in grado di imporre un nuovo ordine, una nuova prospettiva, un nuovo modo di esistere.”